Vita di un atomo raccontata da se medesimo. La storia dell’universo spiegata ai bambini – di Luca SCIORTINO

 

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Questa è la storia di tutte le storie, il racconto su come tutto è cominciato dal freddo infinito di uno spazio senza materia e senza vita a un presente di galassie, miliardi di stelle, pianeti e – per un capriccio o una volontà del caso, a seconda dei punti di vista – alla vita sulla Terra. Ardua impresa era quella di affidare a umane parole la cronistoria di 14 miliardi di anni di vita dell’Universo. Poteva essere affidata a un rappresentante della specie Homo per quanto sapiens sapiens? Tutta la storia lo conferma: gli esseri umani possono essere insensatamente faziosi e parziali. Chi allora meglio di un atomo poteva raccontare questa storia, con la forza della testimonianza diretta, dell'”io c’ero” – e dell'”io ci sarò”! -, con l’obiettività di chi obbedisce sempre e comunque alle regole della fisica senza lasciarsi trasportare troppo dalle emozioni? Pio Simplicio, atomo di idrogeno, ce l’ha fatta e in queste pagine ricorda, a volte commosso a volte sollevato, i momenti più importanti della sua vita dai primi istanti caotici, caldi e densissimi del Big Bang ai legami importanti con gli altri atomi. Un’autobiografia di un personaggio del tutto originale per bambini curiosi che vogliono imparare divertendosi e adulti che hanno ancora la voglia di scoprire e di stupirsi assieme ai loro figli. Presentazione di Margherita Hack.

Pagine :  181

Editore: Erickson

Prezzo:  euro  12.75

 

 

link di acquisto   –  https://www.amazon.it/raccontata-medesimo-delluniverso-spiegata-bambini/dp/8861375820/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1511089898&sr=1-2&keywords=luca%20sciortino

 

 

Maschera di Tutankhamon

Particolare della maschera funeraria di Tutankhamon.
Alta 54 centimetri  e  larga 39,3,  la maschera pesa più di di 10 chilogrammi; la barba, del  peso di 2,5 chilogrammi d’oro,  decorata con lapislazzuli,  era separata dal mento; fu riattaccata solo  nel 1944.
Il volto  riporta un’immagine idealizzata del faraone, lo stesso che si ritrova nelle due statue  di guardiani, a grandezza naturale,  posti a guardia davanti alla camera funeraria.
Intorno a questa maschera è nato un piccolo  mistero: alcuni archeologi asseriscono che originariamente  sia stata creata per una non idenficata regina di nome Ankheperura Meri-Neferkheperura, poiché un cartiglio con questo nome,  parzialmente cancellato, fu trovato sul retro della maschera, e che alcuni identificano nella regina Nefertiti, sposa di Alhenaton.
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L’Arte orafa degli Anglisassoni – di Jose Cassarini

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Una cultura nell’arte orafa. I barbari erano particolarmente analfabeti, ma lasciarono la loro testimonianza della ricchezza della loro cultura in questi oggetti di metallo di alto artigianato, che essi seppellivano nelle tombe o in nascondigli. Questi tesori erano destinati a fornire ai re morti splendidi corredi per l’aldilà . Nel tentativo di ravvivare la grigia esistenza di quei tempi, gli artisti sfruttavano al massimo le possibilità cromatiche, incastonando granati e vetro colorato negli oggetti dorati e di metallo prezioso che producevano. Gli oggetti che ci sono pervenuti dimostrano labilità degli orafi: essi acquisirono tecniche nuove, lo stile e il gusto cambiarono, ma rimase la predilezione tradizionale per gli oggetti rilucenti e per le intricate decorazioni riproducenti animali.

NUT e GEB…GLI AMANTI DIVINI

ANTICO EGITTO – GLI AMANTI DIVINI… NUT e GEB e la gelosia di SHU

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La Divina NUT era disperata… era in travaglio, ma non poteva mettere al mondo i figli che portava in grembo… La gelosia di SHU, il potente Signore dell’Aria, si era manifestata nella maniera più cattiva: le aveva proibito di partorire in qualunque giorno dell’anno.
Solo una mente perfida poteva escogitare una punizione così perfida!
Inutilmente GEB promise e minacciò.
Ma ecco intervenire il saggio, ma determinato THOT, l’eterno e sfortunato innamorato della divina NUT, Signore della Sapienza, il quale propose a SHU una partita a Senet, (un gioco tra la dama e gli scacchi).
In palio c’erano i 5 giorni epagomeni del calendario egizio, ossia, i 5 giorni che venivano aggiunti ai 360 giorni.
ll Sapiente THOT si aggiudicò la vittoria e donò quei 5 giorni alla divina NUT, che poté finalmente mettere al mondo i suoi quattro figli: OSIRIDE – ISIDE – SETH -NEFTY.