IL SISTEMA SOLARE – Il pianeta MERCURIO di Valeria Beltaime e Romina Gotti

 14009985_10208878031381202_1248298787_n

 


Meno di cento metri di diametro, una roccia che orbita nei pressi di Mercurio come un guardiano che silenzioso lo sorveglia e veglia nel suo lento e ripetitivo viaggio nel freddo e buio spazio alieno. Poco freddo e poco buio per la verità perché qui il Sole si vede e si sente. Un satellite naturale? Si , scoperto dalla Nasa, Caduceo questo è il suo nome ha dimensioni e la forma di un asteroide. È l’unico corpo celeste che fa compagnia al piccolo Mercurio, fino a poco tempo fa considerato un pianeta senza satelliti naturali. Caduceo, qual’e’ l.origine del nome? Quando la mitologia incrocia l’autonomia. È il bastone alato di Hermes il dio greco, Mercurio per i romani..
Siamo giunti con il nostro viaggio attraverso il sistema solare su Mercurio. Un mondo plasmato da impatti cosmici questo.
E’ il pianeta più vicino al Sole, nostra stella mater, sempre lei, e di conseguenza è caldissimo e immerso nella luce solare. Impossibile osservarlo attentamente per l’uomo e anche per gli strumenti tecnici come il telescopio spaziale.
Il più vicino al Sole, dicevamo, la temperatura arriva a mezzogiorno all’equatore a 430°C. E un’altra particolarità è la devastante escuriosne termica che causa un salto di 600°C alla variazione di temperatura, verso il freddo. Il pianeta è caldo, caldissimo, la superficie è arida e l’atmosfera è così rarefatta da risultare inesistente,,,,,i venti solari aggrediscono violentemente il suolo. Tuttavia esiste anche il ghiaccio su Mercurio. E’ presente ai poli in qualche zona d’ombra dove è riuscito a resistere, lì, portato probabilmente da qualche cometa in tempi primordiali. Mercurio è un pianeta solido, il più denso del sistema solare a quanto pare. E’ composto per il 70% di ferro.
Il nucleo ferroso, che si è solidificato, ha le dimensioni della nostra luna. Attorno a esso un rivestimento roccioso che si presenta frastagliato, spaccato in fessure e crateri più o meno grandi, dei canyon scorticati dal caldo!
Il createre più grande è il cratere “Caloris” grande tra i 1’300 e i 1’600 Km, scavato da un’asteroide 4 milioni di anni fa. Si tratta di un complesso di depressioni, un centinaio, dal fondo uniforme, che viene chiamato “il ragno”.
Un altro cratere rilevante è “Zola”.
In questo puzzle geologico è possibile trovare piattaforme laviche, lava che era fuoriuscita dal sottosuolo, incandescente, sinuosa, e che poi si è solidificata in superficie, ed è diventata roccia lavica.
Ma noi come le sappiamo tutte queste cose?
Le abbiamo apprese grazie alle innumerevoli immagini ricavate dalle poche esplorazioni spaziali rilevanti per la scoperta. Il terreno accidentato e la temperatura elevatissima, insopportabile, non favoriscono l’esplorazione, anzi. Siamo a 58 milioni di Km dal Sole.
La missione più famosa, e più rilevante, è stata quella del 1973; abbiamo mandato una sonda, il Mariner 10, che sfruttando l’orbita di Venere si è lanciata verso Mercurio e nel marzo del 1974 ha cominciato a “spedire” foto della superficie di Mercurio sulla Terra. Canyon, increspature rocciose e bacini. Una mappa degli eventi geologici succeduti nel tempo.
Una curiosità,,,,, qualcuno ha detto, parlando di Mercurio, “anni che sembrano giorni, giorni che sembrano anni”, perché nelle spirali temporali cosmiche esistono questi affascinanti paradossi. Un anno dura 88 giorni, il tempo che Mercurio impiega a circumnavigare il Sole attraverso lo spazio buio e infinito, ma un giorno dura 176 giorni terrestri,,, I conti non tornano penserete, sì appunto. Non tornano neanche a me,,
E il moto non è nemmeno rettilineo, e costante. Perché capita di veder sorgere due volte il Sole in alcuni punti del pianeta! Quel Sole che vediamo dalla Terra e che su Mercurio ci apparirebbe tre volte più grande.
Quando il pianeta si avvicina al Sole, nella sua orbita ellittica molto schiacciata, accellera, e il Sole sembra fermarsi lì in alto nel cielo. Sembra anche che si sposti nella direzione opposta e tramonti, momentaneamente però. Torna poi a sorgere e a seguire il suo cammino eterno da est a ovest.
Il pianeta sembra aver guadagnato il suo nome a causa del suo moto veloce che ha fatto sì che i Romani lo associassero a Hermes, Mercurio, dio alato portatore di messaggi attraverso il cielo. Celere e agile, dinamico, come i messaggi portati dal vento, come un ladro che fa un colpo e si dilegua…….
Tornando da questa escursione siamo già diretti altrove, dove mi chiedo se troveremo anche le venusiane,,,,,
Lasciamo l’orbita di Mercurio e Caduceo a 57.910.000km dal Sole, qui niente anelli a circondarci solo il nulla,ma aspettate c’è un pianeta la’ in lontananza , ci dirigiamo verso un punto laggiù Venere e la mitologia torna prepotente
Fonti:
° Wikipedia
° http://archive.oapd.inaf.it/pianetav/L15_01S.html

“Viaggio nel sistema solare” di Romina Gotti e Valeria Bealtaine

13883823_10208787680922497_102821777_n
Spazio..immenso nero puntinato di pianeti gassosi e solidi, satelliti che ti seguono in abbracci orbitali come sentinelle, anelli di rocce, buchi neri, galassie, nebulose, asteroidi, comete, stelle, nane rosse, spazio che si dilata e che allontana i corpi sempre di più fino a quando?
Con tutto questo infinito andare la luce ci rimanda l’astro com’era in passato, perché nel frattempo chissà cos’è successo!
E noi? Nell’ultimo braccio della galassia Via Lattea c.è un piccolo sistema solare, la nostra stella il sole appunto e in orbite vicine e lontane otto pianeti con i loro satelliti, e’ la forza di gravità a permettere i moti planetari. Otto pianeti, quattro rocciosi quattro gassosi Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Una fascia di asteroidi tra Marte e Giove, che è un filtro per il nostro sistema solare visto le sue dimensioni e la sua forza di gravità. E tanti satelliti a tener compagnia ai pianeti nel loro monotono ed eterno ruotare, ruotare intorno al proprio asse, ruotare sulla propria orbita ciclica intorno al Sole.
Cinque miliardi di anni fa nebulose di gas si solidificano e attrazioni gravitazionali formano i pianeti, e la Terra, posizione adatta alla vita umana né troppo vicino né troppo lontano dal calore che è vita. Uno scontro tra la terra e un altro pianeta in un abbraccio distruttivo che crea la luna che lentamente si allontana dalla Terra e che continua ad allontanarsi. Impatti che solo la fantasia e Hollywood ci possono mostrare ma che hanno segnato l’inizio di tutto e forse segneranno la fine. Frammenti figli di impatti cosmici si amalgamano si attraggono, azoto, ferro, ossigeno in 12760 km di diametro, la vita…..la Terra scaldata dal Dio sole venerato dalla notte dei tempi. Davanti a noi il Sole. Ovviamente ci teniamo a una distanza di sicurezza, le temperature lì non scherzano! Dalla nostra visuale nient’altro che fuoco! Luce bianca! Il sole, stella mater del nostro sistema planetario, è una massa sferica che ruota su se stessa composta di plasma incandescente e gas. Il diametro 1’391’400 km. La sua massa, da sola, compone il 99,9% della massa complessiva del sistema solare, la più imponente, tutto il resto gravita intorno. Cos’è per noi terrestri il sole, cosa rappresenta questa immensa massa infuocata? Una risposta: la vita. Grazie alla sua energia nella Terra le condizioni sono state favorevoli allo sviluppo vitale, iniziando dai batteri primordiali. Che altro? Ciò che esso rappresenta e i fenomeni a esso legati, percepiti sulla Terra. Il sole è il nostro modello ideale di perfezione. La sua forma sferica e luminosa, il cerchio, è sempre stata associata alla completezza, alla purezza, alla bellezza e all’infinito.
Tutti i popoli  hanno un culto riservato al Dio Sole. E’ la guida, eterna, pura, incorruttibile. E’ la manifestazione visibile e tangibile della luce, che ogni giorno ci richiama alla vita. La luce prodotta è neutra, cromaticamente fredda. Ma come si struttura la nostra nana gialla? Tutto ebbe origine cinque miliardi di anni fa in seguito all’esplosione di una o più supernove nel braccio di Orione…la porzione di spazio galattico dove ci troviamo….. Il sole si formò. La sua massa è frazionata in un 75% circa di idrogeno e il restante 25% circa di elio. La temperatura superficiale è di circa 5’504°C, innarrivabile per qualsivoglia tecnologia umana! Il fulcro è il nucleo solare, una fornace dove gli atomi di idrogeno che normalmente si respingerebbero, avendo carica positiva, fluttuano a una velocità così elevata da fondersi insieme nel momento dello scontro. Si origina un nuovo elemento, l’elio. 15’000’000 °C, il plasma è denso e ostacola la fuoriuscita di fotoni che prima di farcela a passare oltre la zona radiativa vengono assorbiti dall’elio e dall’idrogeno e riimmessi milioni di volte in una sorta di danza caotica a zig zag, in gergo il “cammino casuale” dei fotoni. Un fotone può impiegare migliaia di anni per uscire da qui..! Quando la luce arriva da noi esiste già da molto tempo! Ci troviamo successivamente nella zona convettiva, zona di passaggio, ciò che giunge qui raggiunge più agilmente la superficie solare, la materia si fa sempre meno densa, è composta da idrogeno e gas. La zona più importante è la corona che brucia a circa 1’000’000 °C, si propaga nello spazio; in essa si formano talvolta degli “archi”, dei tubi di flusso magnetico che si alzano dalla superficie del sole e trasportano plasma, alcuni sono enormi! Immaginate la massa dell’Everest che dall’astro di espande verso lo spazio buio!…….come pure le “macchie” solari…crateri di plasma….
Oltre a tutti questi fenomeni affascinanti, i venti solari. I fotoni che finalmente hanno raggiunto la superficie del sole cominciano il loro percorso nell’immensità cosmica! Rimangono collegati all’astro quindi portano con essi il campo magnetico, creando delle linee che curvano su se stesse e danno origine a spirali… Fino ad arrivare, 8-10 giorni più tardi, sulla Terra, dove sono confinati nella magnetosfera che ci fa da scudo. Menomale. I fotoni giunti eccitano gli elementi della nostra magnetosfera, verde, rosso, l’ossigeno, rosa, blu, violetto, l’azoto! Ha origine un’aurora! Il sole fulcro di tutto, raggi di luce protesa verso l’ignoto. Attorno i pianeti, come figli con caratteristiche e storie diverse. Siamo anche noi i pianeti? Con una divinità generatrice che ha ispirato la nostra etica, mutata nei secoli, in base al buon senso degli uomini, o, a volte, in base all’interesse personale,,,,, Ci allontaniamo dal sole, usciamo dall.impossibile calore e dal vento solare direzione Mercurio, ci avvicineremo al pianeta più piccolo e più vicino 57’910’000 km dall.astro
Fonti enciclopediche Immagine tratta del web