CAPITOLO 24 °
Arrivati presso il misero cumulo di macerie che una volta avevano formato una delle astronavi più potenti, Leone e Lupo furono i primi ad avvicinarsi ai resti ancora leggermente fumanti.
Leone si chinò per vedere meglio quelle macerie, il figlio fece altrettanto.
Il gruppo si avvicinò a gruppetti, chiacchierando tra loro circa l’impossibilità di tirar fuori qualcosa di utile da quell’ammasso.
Lupo rese parole quei pensieri << Padre … è solo un enorme ammasso >>
<< Sotto, figlio, bisognerebbe vedere sotto … sono certo che sotto, qualcosa di utile potremmo vederlo. La Maxi si è come accartocciata su se stessa, custodendo e proteggendo il sotto >>
<< I raggi elevatori ? >>
<< No, servirebbero solo a spostare l’ammasso, come lo chiami tu … forse i raggi escavatori >>
<< Ma scavando, non potrebbero distruggere quell’eventuale poco mantenuto ?>>
<< Se diamo degli ordini precisi ai raggi … no, non li distruggerebbero >>
<< Allora proviamo … che ordini devo dare ? >>
<< Non puoi farlo solo tu, dovremo essere almeno in 4, ognuno da una parte, in modo di arrivare al nucleo che ci interessa … sarà più facile controllarlo >>
<< Giusto … Falco, Cigno, venite qua con i raggi escavatori >>
I quattro si sistemarono intorno all’ammasso e, al “via” dato da Leone, spararono i raggi al minimo della potenza.
<< Controllate dove il raggio scava … >> suggerì Leone << … e siate pronti a disattivarlo non appena comincerete a vedere qualcosa di solido non ammassato>>
Tutto cominciò e continuò in silenzio : silenzio il gruppo rimasto a guardare, silenzio i quattro al lavoro intorno ai resti, silenzio rotto soltanto dal leggero “zzzzz” dei raggi. Silenzio fino a quando Falco << Stop ! credo di aver intravisto qualcosa >> I raggi furono spenti e gli altri tre si avvicinarono a Falco.
Leone attivò il raggio illuminante << Eccolo ! eccolo il nucleo ! ragazzi ora il raggio elevatore al minimo della potenza … indirizzatelo dall’interno verso l’esterno >>
Di nuovo si percepì solo il “zzzzz” dei raggi. Il resto del gruppo si avvicinò piano, in completa assenza di rumore.
Pezzi di ammasso venivano spostati non solo con facilità, ma anche con una precisione millimetrica, fino a che non rimase che l’ammasso centrale.
<< Bene … adesso lavoro di cesello … con il raggio ossidrico, punta sottile … passate intorno come a formare piccole corone concentriche, così, vedete ? … piano, mi raccomando, non dobbiamo colpire il centro, ma solo gli strati periferici … bene, continuiamo ancora un po’… un po’ … un po’ … stop ! perfetto ragazzi … ora con gli elevatori spazziamo via il superfluo … perfetto … adesso i raggi analizzatori, puntateli e vediamo cosa ci risponde il display >>
Tutto il gruppo si era avvicinato e guardava interessato, aspettando l’esito, in silenzio. Quando i 4 display si illuminarono solo la voce di Cigno interruppe quel silenzio carico di attesa << Si vede qualcosa, nel mio si vede qualcosa ! >>
<< Eccolo lì il verme schifoso ! >> esclamò Leone << Ferma l’immagine Cigno, fermala ed ingrandiscila >> tutti guardarono e poi Lupo << E’ un “attira raggio”>>
<< Esatto figlio … un sofisticato aggeggio messo per attirare elettricità negativa, una volta immagazzinata, la respinge esplodendo … cavoli ! è messo proprio sotto la leva di atterraggio ! >>
<< Tutto programmato Leone … >> Kyra intervenne per la prima volta << … quella leva va azionata solo … solo ad atterraggio avvenuto, prima di spegnere il motore Leone … allora come mai la Maxi è esplosa qualche minuto dopo ? eravate scesi e con voi i bagagli >>
<< Giusta osservazione Kyra, ma … >>
<< … ma ? >>
<< … no, non è possibile … >>
<< Cosa non è possibile padre ? >>
Leone si coprì il volto con le mani scuotendo la testa << Che c’è Leone ? >> chiese con un po’ di ansia Kyra.
Leone si alzò, si fece largo, si guardò intorno << Dov’è ? dov’è Mino ? >>
Un altro del gruppo di Leone, Lauro, rispose << Non è venuto con noi, mi ha detto che proprio tu gli avevi chiesto di restare al campo base, che serviva un controllo e poi … >> << … e poi un cavolo ! è stato lui, è stato lui ! >>
Tutti si guardarono, Lupo si rivolse al padre << Leone, è stato lui a fare cosa ? >>
<< Quando ho acceso i razzi frenanti, mi ha chiesto di prendere lui i comandi – dammi questo onore Leone – mi ha detto – l’onore di far atterrare la Maxi su T/1 – quando sono sceso ho sentito che la Maxi ancora vibrava, ma … ero felice, emozionato … lui è stato l’ultimo a scendere e lo ha fatto correndo. La fortissima tuta ignifuga che sempre indossiamo in volo lo ha comunque protetto … sapendo cosa stava per accadere si è subito accucciato … non ci ho pensato, come potevo pensare che uno di noi … uno di noi … torniamo al campo, Mino pagherà, poteva ucciderci tutti … da chi ha ricevuto quest’ordine … >>
<< Padre … fermati >> Lupo bloccò Leone per un braccio << torniamo alla base, scoviamo Mino, ma calmati >>
<< Calmarmi ! ma ti rendi conto cosa mi stai chiedendo ? >>
<< Sì, di calmarti. Se Mino ha ricevuto ordini da chi pensiamo … pensiamo anche che possa essere monitorato … torniamo e facciamolo spogliare, esaminiamo la sua tuta >>
<< Giusto … >> intervenne Kyra << … potrebbe avere con sé un micro comunicatore >>
<< Se così fosse … Saggio sa che siamo vivi ! >> disse Leone sgranando gli occhi.
<< Non solo … >> si inserì Lupo << … ma è anche venuto a conoscenza dei nostri piani, Mino era presente alla riunione >>
Leone non ci pensò due volte, indossò i razzi di volo e si diresse verso il campo base, gli altri non poterono far altro che seguirlo.
Mino stava tranquillamente parlando con Cleto proprio al centro dello slargo intorno al quale tende e alloggi riprodotti formavano un cerchio.
Leone atterrò per primo, andò verso Mino, con una mano lo attirò per lo scollo della tuta, con l’altra gli sferrò un pugno. Immediatamente atterrato dopo di lui, Lupo bloccò suo padre, mentre Mino, in terra, guardava i sui compagni che, a loro volta erano atterrati, con occhi interrogativi. Poi si rivolse a Leone.
<< Ma che ti prende ? sei impazzito ? predichi la calma, predichi di non essere mai volenti e poi … >>
<< Lurido traditore ! quanto ti ha pagato, eh ? oppure cosa ti ha promesso ? >>
<< Ma chi ? cosa ? cosa stai dicendo ? >>
Cleto intervenne in aiuto di Lupo, quando Leone stava per colpire di nuovo Mino
<< Siamo andati a controllare l’astronave e abbiamo capito. Inutile che tu faccia finta di non sapere. Ci hai tradito tutti ! tutti ! spogliati ! qui e subito ! >>
Intanto la gente del campo, allertata da quelle grida, si avvicinò facendo circolo attorno a quella scena. Perla era subito accorsa, pensando ad un ennesima lite tra padre e figlio e lo disse a Kyra che la rassicurò, ma le raccontò quanto avessero scoperto.
Mino si guardava intorno, non vedeva vie di fuga. Spaventato dall’atteggiamento non solo di Leone, ma di tutti i suoi compagni << Ma che avete tutti ? mi volete spiegare ? >> << Non ci sono spiegazioni da dare da parte dei tuoi compagni Mino>> riprese Leone << Sei tu che ci devi delle spiegazioni ed anche valide, ma prima ti spogli >> << Ma Leone ragiona … >> << No ! non ragiono ! e ringrazia Lupo e Cleto che mi stanno tenendo altrimenti saresti già un ex-Mino ! >>
ancora più impaurito, Mino cominciò a togliersi la tuta.
<< Ma perché mi chiedi di spogliarmi ? cosa pensi che io abbia sotto la tuta ? >>
<< Spogliatiii !!! >>
In breve Mino rimase lì, davanti a tutti, nudo come un verme.
<< Falco, raccogli gli indumenti e controllali attentamente >> ordinò Leone.
Falco eseguì immediatamente, ma non trovò nulla. Lo disse agli altri scuotendo la testa. Poi Leone << Tienigli le mani indietro e tienile ben salde Falco >>
Cercò di divincolarsi dalla morsa di Lupo e Cleto, ma non riuscendoci, chiese a Cigno.
<< Cigno … scuotigli la testa >>
Cigno obbedì e dalla testa cadde quello che Leone cercava.
A quel punto Leone divenne una furia scatenata e fu necessario che altri lo tenessero, sarebbe stato in grado di uccidere Mino.
Resosi conto che la forza bruta era un’esternazione che sempre aveva aborrito, cercò di calmarsi << Perché ? perché Mino ? ti rendi conto in che situazione hai messo tutti noi ? Saggio ora sa che siamo vivi, sa del nostro piano, sa … >>
<< … non sa niente Leone, niente. E’ vero … è lui che me lo ha messo, mi ha pagato, sì è vero, molto, mi ha pagato molto … ma … io non l’ho attivato, puoi constatare da te, non l’ho fatto >>
<< Posso vedere che ORA è disattivo, non posso sapere se lo era anche prima, ieri, prima di ieri … hai azionato il particolare detonatore messo sotto la leva di atterraggio, ecco perché hai voluto tu i comandi alla fine, ecco perché sei sceso per ultimo, ecco perché correvi, perché sapevi >>
<< Quello l’ho dovuto fare Leone, ma ho voluto pilotare io perché tu non lo sapevi. Come avresti toccato terra, avresti spento i razzi e la Maxi sarebbe esplosa subito … ho preso tempo, il tempo che vi allontanaste quanto bastava … forse qualche bruciatura, ma niente di più. In quel momento … in quella confusione l’ho disattivato … puoi vedere da te, puoi attivare la registrazione e vedrai che è vuoto>>
<< Se così è, e bada che non ti credo, perché lo hai continuato a tenere in testa ? perché non te ne sei disfatto ? >>
<< Lo vedi questo rivolo di sangue Leone ? lo vedi ? dal naso mi esce per il tuo pugno, ma da qui ? dalla testa ? perché mi scende anche dalla testa ? me l’ha arpionato ! capisci ? arpionato ! >>
<< Cigno ti ha solo scosso la testa, non te l’ha toccata. Come ha fatto a cadere se era arpionato ? >>
<< Quello è stato merito tuo. Il tuo pugno mi ha preso alla sprovvista, sono caduto … ho sentito che si stava staccando, non hai notato il sangue che scendeva anche prima che Cigno mi scuotesse ? >>
<< Sì, apposta gli ho chiesto di farlo … Kyra raccoglilo e passalo ai raggi analizzatori>>
Kyra fece quanto richiestole. Tutti aspettavano l’esito del display. Lupo e Cleto non lasciarono Leone anche se sembrava essersi calmato.
Dopo qualche istante il led del display segnalò verde. Kyra diede il raggio analizzatore a Leone << Vuoi vedere tu ? >>
Anche se con apprensione, Lupo e Cleto lasciarono Leone, l’uomo prese l’analizzatore dalle mani di Kyra, pigiò il tasto ed il responso apparve : Vuoto – memoria vuota – pregresso vuoto – data di disattivazione : da 5 giorni ad oggi.
Leone perse tutte le forze, si lasciò andare in terra in ginocchio, il display gli scivolò dalle mani. Lupo lo raccolse e lesse, passando poi il raggio analizzatore a Falco e, da Falco, di mano in mano, tutti appresero la terminale innocenza di Mino. Ma non l’inziale : lui aveva accettato di tradire, salvo poi ripensarci, per fortuna, in tempo. In tempo per non averlo fatto, in tempo perché tutti fossero salvi. Una voce distrutta, ma forte e sicura, la voce di Leone.
<< Non hai attuato quanto ti era stato richiesto Mino, gli analizzatori non sbagliano né possono essere manovrati, sono particolarmente schermati per questo. Ne prendo atto … ma ciò non toglie quello che poteva essere, anche se non è stato. Ciò non toglie che non avrai più, e sottolineo PIU’ la mia fiducia. Per questo chiedo il giudizio del gruppo circa la tua sorte e a quello mi atterrò. In attesa del responso chiedo a te, Falco, di mettere sotto sorveglianza Mino. Usa i razzi laser, in modo che lo stesso non abbia alcuna possibilità di fuga. >>
Faticando come se dovesse risollevarsi dagli inferi, Leone si alzò e si diresse alla sua tenda, respingendo gli aiuti sia di Lupo che di Perla.
I terranauti si sciolsero parlottando a gruppetti sull’accaduto e tornando ai propri lavori.
Dopo una decina di minuti, sullo slargo, rimasero solo Cleto, Lana, Kalen, Falco, Lupo e Kyra. Cleto prese la parola per tutti.
<< Ragazzi … possiamo in qualche modo esservi di aiuto ? disponete pure di noi … ritengo di parlare a nome di tutti, concordate ? >>
Gli altri capi assentirono fortemente convinti, Lana aggiunse.
<< Non sappiamo cosa dica la vostra legge in merito … la nostra per tradimento è … espulsione dal gruppo >>
Fu Kyra a prendere la parola << Grazie per stringervi intorno a noi, grazie veramente. Ritengo anche io di poter parlare a nome di tutti … penso che l’aiuto migliore che potete darci è quello di continuare ad impegnarvi nei propri incarichi come se nulla fosse accaduto. Lo so, qualcosa è accaduto ed è anche grave, ma … sarà il gruppo a giudicarlo ed il responso sarà accettato da tutti noi, qualunque esso sia … per inciso Lana, anche la nostra legge prevede l’espulsione. Lupo, raggiungo Perla >>
Perla era nella gande tenda, seduta al tavolo stava consultando il suo tabloid palmare.
<< Perla … >>
<< Kyra, vieni, stavo guardando abiti … ne ho già riprodotti diversi, ma vorrei diversificarli, non mi piace molto l’idea della “divisa”. Puoi consigliarmi anche tu?>>
<< Invidio la tua forza Perla … io sono molto scossa dall’accaduto, non riesco a pensare ad altro >>
Perla la guardò con tenerezza << Vieni qui Kyra, siediti accanto a me … ho saputo che la gente di Cleto, ma ritengo anche gli altri, chiamano questo il tavolo sospeso, oppure le poltrone sospese … simpatico il modo >>
<< Non sanno capire come facciano a sorreggersi senza zampe o sostegni >>
<< Pensi davvero che io sia forte ? è proprio perché non lo sono che ho deciso di impegnare subito la mia mente. Leone, in questo momento, gradisce rimanere solo … poi mi hai assegnato un compito, no ? >>
<< Qual è il tuo punto di vista in merito ? >>
<< In merito al compito ? >>
<< No … in merito a Mino … al tradimento >>
<< Mino non è il primo a tradire la fiducia di chi credeva in lui, non è il primo e non sarà l’ultimo. Mi dispiace soprattutto per Leone, lui sì che credeva in Mino, nonostante … io no. Glielo avevo anche detto, Mino non mi convinceva. Non c’era un perché, non mi convinceva e basta … Leone mi ha anche preso in giro – tu e le tue sensazioni – mi ha risposto >>
<< Veramente non avevi motivo di dubitare di lui ? >>
<< Veramente, simpatico, sempre allegro, sempre disponibile … eppure non mi piaceva. Comunque … l’importante è che Saggio non sappia nulla di noi e soprattutto non ci sia accaduto nulla … il resto si vedrà >>